Prima di tutto, ho avuto il primo contatto con “Girolibero-Zeppelin” alla fiera di Milano in occasione di “Fà la cosa giusta”, dopodichè ho lasciato un po’ distrattamente e un po’ volutamente il vostro catalogo sotto gli occhi del mio compagno che, sfogliando le pagine a cui avevo fatto le orecchie, ha aderito entusiasticamente all’idea della vacanza di gruppo in barca a vela. Le variabili e le incognite erano parecchie, trattandosi della nostra prima vacanza in mare e con un gruppo di persone sconosciute: soffrirò il mal di mare? Saprò adattarmi ad uno stile di vita spartano? Capirò qualcosa di vela? Ci si potrà lavare? Come riuscirò ad andare in bagno sapendo che ci sono 10 sconosciuti nei paraggi? Chi cucinerà? E se i membri dell’equipaggio fossero tutti troppo giovani o troppo vecchi o antipatici o molesti? Ci sarà qualcuno che avrà voglia di insegnarmi a pescare? Personalmente la molla che mi ha spinto, oltre alla prospettiva di una settimana a tutto mare, è stato proprio il grande esperimento sociologico del gruppone. Ed è stato FANTASTICO ! Io non so se vi servite di un parapsicologo per formare gli equipaggi, ma so che nel gruppo dal 2/08 al 9/08 capitanato dallo skipper Jonatha, abbiamo incontrato persone eccezionali (compreso lo skipper/guru) con cui non è stato solo un piacere, ma un vero arricchimento morale spirituale ed intellettuale relazionarsi. Ottimo anche tutto il resto: la cambusa fornita di eccellenti prodotti (grazie di cuore a Luciano e sua suocera) e la fortuna di avere tra l’equipaggio pure uno chef, la scoperta della barca a vela, che apre un mondo e nuovi orizzonti mentali, guardare il carnaio agostano da lontano, la semplicità senza orpelli, il bagno di mezzanotte…peccato solo non aver fatto un giro più lungo!